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Per la categoria “adesso vi faccio vedere io chi sono dato che nessuno mi conosce”, oggi scende in campo un nuovo concorrente: il PETA, traducibile in italiano come “Persone per l’Etico Trattamento degli Animali”.

Si sa, l’ignoranza è una brutta bestia; quando un ragazzo incontra un suo coetaneo e capisce che – al di là delle opinioni personali, naturalmente – costui sta sbagliando qualcosa di base, cerca di fargli cambiare il suo punto di vista. La cosa diventa più difficile quando il bersaglio è una persona adulta, convintissima delle sue super-idee, mai disposta ad ascoltare una campana diversa dalla sua. Ma il caso peggiore arriva quando un elemento chiamato marketing e tanti cari soldini intervengono nel gioco…

Da qui nasce la campagna anti-Pokémon del PETA. La loro motivazione, citando quello che hanno scritto, è:
Per generazioni i Pokémon hanno sofferto per mano di crudeli allenatori. Aiuta il PETA a liberare Pikachu e i suoi amici Pokémon! Il tempo che i Pokémon passano nelle PokéBall è simile a come gli elefanti sono tenuti nei treni attendendo di potersi esibire nei circhi (ndr: WTF?). Ma la differenza tra il mondo reale e questo fittizio mondo di lotte organizzate  è che i giochi Pokémon dipingono di rosa ciò che in realtà è orribile. Se PETA esistesse a Unima, il suo motto sarebbe che i Pokémon non sono disponibili a nostro uso ed abuso, ma esistono per loro ragioni. Crediamo che questo sia il messaggio da mandare ai bambini.
Possiamo riassumere il loro attacco in questo modo.

“Ciao, siamo il PETA. Oggi ci siamo svegliati e, ricordando che non siamo riusciti a far nulla per evitare che 20.000 cani fossero sterminati in Ucraina prima degli Europei di calcio, abbiamo deciso di fare qualcosa di meglio. Oggi attaccheremo i videogiochi dei Pokémon, amatissimi da 17 anni, anche se sappiamo benissimo che promuovono il trattamento etico degli animali e l’amicizia come detto miliardi di volte nei giochi, nella serie animata e in generale dai creatori. Lo abbiamo deciso perché l’ultima volta ci hanno sentiti in pochi e, si sa, dobbiamo fare un po’ di rumore. Così diciamo in giro che i Pokémon vengono maltrattati e picchiati (sappiamo che invece incita a diventare amici anche e soprattutto dei propri animali, ad amarli e rispettarli), così la cosa farà notizia, e dato che i Pokémon sono famosi tutti diranno ‘PETA contro Pokémon, incredibile!‘, furbi, eh? E poi si sa. Sono giapponesi… quindi sono cattivi.”

Questo breve esempio serve per far capire a costoro che la gente non è qui a bersi le loro chiacchiere – o dovremmo dire, chiaramente, balle astrali – in cui danno dei cattivoni, in fondo, anche a tutti i bimbi che hanno giocato a questi videogames; bimbi che, poco ma sicuro, cresceranno come dei malvagi malintenzionati che ogni volta che vedono un cane o un gatto randagio lo pestano, lo picchiano e quant’altro. Cari amici del PETA, siete convinti davvero che le persone che ogni estate abbandonano i propri cani in autostrada l’abbiano fatto perché Paul ha lasciato andare un paio di Starly all’inizio di Diamante e Perla, o state semplicemente cercando di prenderci per i proverbiali fondelli? No perché, in ogni caso, non attacca. Questo favoloso “gnè gnè i Pokémon sono cattivissimi” lo abbiamo già visto in passato… e il fatto che esca dopo qualcosa come 17 anni significa semplicemente qualcosa: o siete davvero – ma davvero davvero – ignoranti, o volete farvi della sana ed astuta pubblicità. In ambedue i casi, non siamo così stupidi da farci prendere in giro da voi, e poi ci sono un videogioco e un anime che ci hanno insegnato i buoni valori della vita, quelli che state rompendo.

In Pokémon non è mai comparsa una catena, una costrizione, un medicinale che non fosse di cura, una sostanza illegale. Il PETA in questo modo tratta i Pokémon – cioè gli animali – come degli esseri inferiori, mentre giochi e anime ci insegnano che ogni Pokémon, proprio come gli umani, ha il proprio carattere, la propria sensibilità, le proprie individualità, e un’intelligenza pari a quella degli umani. Inoltre, PETA ignora deliberatamente che i Pokémon facciano altro oltre alle lotte: coi loro allenatori parlano, viaggiano, giocano, vivono esperienze mostrate nei giochi e ancor più nell’anime. Sappiamo benissimo quanti buoni valori Pokémon insegni e quanti bambini e ragazzi siano cresciuti all’ordine del rispetto verso animali e amici, della libertà, dell’amicizia. Anche noi, che scriviamo e che leggiamo, abbiamo imparato non tanto ma tantissimo dal nostro gioco e dalla nostra serie preferita… e voi state qui, a raccontarci che è un mondo orribile di cattiveria e violenza.

Ciliegina sulla torta, sapete cos’hanno fatto per promuovere suddetta campagna di sensibilizzazione (o monetizzazione, più probabile)? Hanno creato un simpaticissimo giochino in flash, di nome “Pokémon Nero e Blu – Liberali Tutti” -copyright registrato, attenzione, caro PETA! – in cui i Pokémon si ribellano ai maltrattamenti dei loro cattivi allenatori. Il bello è che, al contrario di Pokémon che è valutato adatto per tutte le età, consigliamo ai più piccoli di evitare questo giochino, poiché mostra violenza e maltrattamenti. Quando si dice, la zappa sui piedi.Ma a loro importa solo fare una fondamentale campagna che salverà milioooooooni di animali, invece di concentrarsi sui problemi di violenza VERA che ogni giorno colpiscono i nostri amici a quattro zampe. Ciao PETA, la prossima volta mi raccomando, attacca i My Little Pony, è evidente che le scene che li mostrano quando litigano istigano la violenza tra gli animali e i combattimenti selvaggi dei cavalli.

 

-IvanAipom93

 

Pagina dedicata sul sito del PETA: http://features.peta.org/pokemon-black-and-white-parody/
ATTENZIONE – Presente gioco in flash non adatto ai più piccoli per la presenza di violenza e maltrattamenti verso i Pokémon.
Questo è un articolo di opinione. Copiarlo è perfettamente inutile, dato che è l’opinione di una singola persona; nel caso si voglia riportare l’opinione dell’autore, citare il sito e l’autore stesso. 

Di IvanAipom93

Scrivo, parlo e discuto di anime Pokémon sin da quando Arceus creò il mondo. Con Diamante e Perla sopra ogni altra cosa.

6 pensiero su “Il PETA attacca Pokémon. Difesa degli animali? No, sana pubblicità”
  1. L’unica violenza si vede in questa parodia, che tra l’altro gli sarà costata tempo e denaro che sarebbe potuto essere utilizzato per qualcosa di utile.
    Che poi: Aiuta il PETA a liberare Pikachu e i suoi amici Pokémon! Allora forse lo sanno che i Pokémon oltre ad avere amici Pokémon hanno anche amici umani!! Voltorb risata

  2. Complimenti per l’articolo, anche se quando l’ho letto pensavo fosse una specie di pesce d’aprile fuori stagione D:
    Incredibile, sono disposti a tutto per farsi della pubblicità gratuita…

  3. Scusate se commento ora, ma a volte mi piace guardare i vecchi articoli che non avevo commentato( perché non ero ancora iscritta) e commentare, sempre se questo è possibile……?

  4. Ma questi i pokemon a mala pena sanno cosa sono vero???perché se li conoscessero un po’ meglio saprebbero che si basano quasi completamente sul rapporto di amicizia tra umani e pokemon!!!!
    Ma si può essere più rincretiniti?!?!( scusate il linguaggio poco educato, ma quando ci vuole ci vuole!!!!)

  5. Allora, scusate il commento lungo ma devo dire un po’ di cose contro questi idioti ignoranti: allora, per quanto riguarda la str***ata iniziale della sfera pokè, anke solo vedendo il 1° episodio dei pkmn si può capire ke se loro non vogliono stare rinchiusi non ci stanno senza il minimo scrupolo!! I pkmn sono molto più forti di noi “allenatori” quindi ci potrebbero battere in qualunque momento e se nn lo fanno è proprio xkè si è instaurata un’ amicizia speciale!!!!!!!! Inoltre sul problema delle lotte i pkmn ke nn vogliono lottare nn lottano proprio per lo stesso motivo ke ho dtt prima, se vogliono lottare lo fanno e sono proprio loro nella maggior parte delle volte ke dicono ai loro allenatori di voler continuare a lottare e nn lo fanno solo x una questione di amicizia ma anke per orgoglio personale!!!

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