banner_recensione_detective_pikachu_film_pokemontimes-it

“Pokémon: Detective Pikachu” è sicuramente una delle pellicole cinematografiche più attese di questo 2019: tratto dal videogioco omonimo uscito circa tre anni fa, questo film segna il primo passo in assoluto del brand Pokémon nel mondo del cinema live – action, con uno stile grafico iperrealistico e una trama che, a detta di quanto visto nei trailer finora rilasciati, sembra essere sorprendentemente matura e caratterizzata da un tono molto più dark rispetto a quello cui ci hanno spesso abituato videogiochi e cartoni animati.

Tuttavia, parlando proprio di quest’ultimo aspetto, sembra che questo possa dividere gli appassionati. Chi sa una parte non ama la rappresentazione fuori dall’ordinario di alcuni Pokémon, chi invece ha dei dubbi riguardo allo sviluppo della storia. Questo perché, nonostante il film sia già stato classificato come “PG”, ossia “per bambini accompagnati dagli adulti”, in base a quanto abbiamo potuto vedere sembrano essere presenti varie scene molto intense (o che comunque rientrano nella definizione di “dark” / film d’azione), talmente tante che alcuni fan si sono chiesti se non siano eccessive.

teaser_trailer2_img07_detective_pikachu_film_pokemontimes-it secondo_trailer_img32_detective_pikachu_film_pokemontimes-it

Nel penultimo trailer del film, poi, risalente a circa due mesi fa, è possibile notare, tra i primi trenta secondi e un minuto e mezzo circa, anche altri elementi piuttosto inusuali per un film Pokémon: la presenza di un’arena misteriosa, al cui interno si trova un uomo dall’aria losca; la co-protagonista del film, Lucy, che si aggira in un luogo sconosciuto, con tanto di telefono cellulare per filmare qualcosa di sospetto; un Aipom dallo sguardo sorprendentemente aggressivo; un’automobile che, colpita da un attacco, finisce per precipitare al suolo; e persino l’interno dall’arena sopracitata dove le lotte Pokémon si trasformano in scontri clandestini – nella versione originale del trailer, in quell’istante, è possibile addirittura sentire Pikachu esclamare una frase davvero insolita per il suo personaggio, ossia “Get me the hell out of here!/Fammi uscire di qui, cavolo!”.

E successivamente a questo trailer sono state anche rilasciate alcune informazioni dai membri dello staff, specialmente da uno dei produttori, Ali Mendes: questi ha rivelato dettagli molto importanti sulla trama del lungometraggio, affermando che, in effetti, le lotte Pokémon sono davvero sfide illegali nella città di Ryme City (motivo per il quale vengono svolte in segreto). Ciliegina sulla torta, Ryme City viene mostrata quasi sempre di notte, aspetto inserito per dare un tocco più noir alla pellicola.

Tutti questi elementi ci consentono di capire a grandi linee qual è il vero obbiettivo di “Pokémon: Detective Pikachu”: se il gioco originale per Nintendo 3DS si presentava quale un’opera colorata e fruibile anche dai più giovani, con la presenza di una trama lineare, dall’altra parte questo film sembra intenzionato a dare la sensazione di trovarsi davanti a un vero thriller, dalle atmosfere cupe, le scene intense e una storia più complessa.

La domanda però sorge spontanea: entro quali limiti una simile scelta può essere realmente accettabile?

Il film riuscirà, cioè, a rispettare le tematiche al centro del franchise e a risultare come sempre adatto a tutti, o il contesto noir prenderà il sopravvento trasformando “Pokémon: Detective Pikachu” in un film che esplora solo superficialmente tali temi mentre, di fatto, volge verso una direzione fin troppo diversa?

Proveremo a rispondere parzialmente, prendendo in esempio un altro settore del brand Pokémon, ovvero il manga. I fan del settore sapranno infatti che il manga Pokémon ha trattato spesso trame più approfondite, anche con rappresentazioni più crude per quanto riguarda le lotte Pokémon. Con il live-action non è quindi la prima volta che il brand si distacca da quanto videogiochi e animazione sono soliti rappresentare. L’unica differenza stavolta è la portata del prodotto, in quanto la pellicola cinematografica avrà un bacino di spettatori nettamente superiore!

“Pokémon: Detective Pikachu” ricerca quindi un obbiettivo simile a quello del manga, ossia inserire l’opera cui si ispira in una contestualizzazione più matura (anche se non troppo)?

La nostra risposta, a dire il vero, è a metà tra il sì e il no… anche se forse protende al sì.

In base a quanto abbiamo appena discusso e a ciò che ci è stato mostrato nei trailer, il film possiede il potenziale per essere tanto un’opera fedele a modo suo, che esprime perfettamente le peculiarità del gioco pur non seguendolo alla lettera, quanto l’ennesimo live – action americano che dimostra di non saper fare niente nel modo giusto. Tuttavia, se dovessi scegliere una delle due opzioni, punterei alla prima per via di numerosi pro:

  1. La pellicola vanta una trama originale che chi ha giocato il titolo Nintendo 3DS conosce già: i protagonisti cercheranno di risolvere il mistero dietro all’aggressività dei Pokémon, dovuta all’Agente R, ossia una sostanza sviluppata dagli antagonisti con l’obiettivo di rendere i Pokémon più forti, ma che finiscono così però per causare guai in città;
  2. il personaggio di Pikachu sembra essere simile alla sua controparte videoludica: caratterizzato su console come una sorta di “caricatura” del detective hard boiled, anche qui si abbandona a battute divertenti e a una esilarante passione per il caffè;
  3. i Pokémon appaiono inseriti in contesti realistici, che ci portano alla mente come essi, da sempre, vivano in armonia con gli esseri umani pur senza le lotte (i Growlithe e gli Arcanine aiutano gli agenti di polizia, i Loudred sono assistenti nelle stazioni radio e alcuni Pokémon selvatici, quali Treecko o Aipom, vengono mostrati in un poster arrampicarsi per gli edifici della città, in linea con le loro abitudini nei giochi e nella serie animata);
  4. all’interno dei vari trailer si possono individuare alcune citazioni al nostro brand preferito: dal Jigglypuff con il microfono all’espressione “Critical Hit!” sugli schermi, alla già citata Lucy, la quale, avendo i capelli color carota e uno Psyduck, potrebbe benissimo essere un riferimento a Misty; , riferimenti quindi apprezzatissimi dato che il film, per trasmettere realismo, si distaccherà dalle regioni del mondo Pokémon per come lo conosciamo;
  5. detective_pikachu_tv_trailer_img04_film_pokemontimes-it
  6. rimanendo in tema trailer, essi mostrano anche alcune scene divertenti tanto per i bambini quanto per gli adulti, “rassicurandoci” riguardo alla possibilità che il film mostri un bilanciamento tra serietà e leggerezza anziché rivelarsi fin troppo adulto: ad esempio Tim afferra d’istinto una spillatrice non appena sente i passi di Pikachu, e va in tilt una volta udite le sue parole, così come lo stesso Pikachu, nel vedere Mr.Mime fingere di cadere da una moto, se ne esce con la battuta “ci voleva il casco!”;
  7. dulcis in fundo, lo stesso stile grafico usato per rappresentare i Pokémon si addice perfettamente al concetto di “realistico, ma fedele”: se i mostriciattoli di Game Freak fossero stati ritratti attraverso i classici modelli 3D cartooneschi, sarebbero risultati troppo colorati, avrebbero stonato con il clima noir che questo film vuole trasmettere e non vi sarebbe stato alcun effetto novità. Inoltre, in questo modo l’opera si rivolge chiaramente ai fan di lunga data, che ormai cresciuti possono finalmente vedere le creature da loro amate secondo una prospettiva più realistica.

La ragione per cui un film come “Super Mario (1983)” è molto probabilmente dovuta alla sceneggiatura e scenografia forse poco interessante, anche perché si rappresentava un prodotto ludico uscito solo pochi anni prima; sosteniamo infatti che la buona riuscita di un live-action dipende dalla potenzialità del brand, da quante possibilità a livello di trama, design e personaggi può offrire l’universo del brand in questione. Per cui sotto questo punto di vista, possono solo esserci garanzie di successo.

Tuttavia, se finora abbiamo visto le caratteristiche positive del film che lasciano pensare proprio a un prodotto fedele, ve ne sono anche alcune (sebbene poche) che potrebbero rappresentare un problema.

Il primo punto in questione è, come già discusso, è il livello di distacco dai toni a cui le due branche più famose del brand (animazione e giochi) ci hanno abituato. Il secondo punto che rimane da approfondire è l’allineamento con il videogioco spin-off. Già dai trailer possiamo notare alcune differenze, il protagonista Tim è apparso un po’ diverso rispetto alla sua controparte videoludica, all’inizio del film è molto più chiuso nei confronti di Pikachu, mentre nel gioco originale egli mostra una certa pazienza con la personalità decisamente fuori dagli schemi di Pikachu

detective_pikachu_tv_trailer_img01_film_pokemontimes-it

Passiamo ora a Pikachu. Il co-protagonista del film non sembra troppo diverso caratterialmente da come appare nel gioco per Nintendo 3DS, ma è anche vero che per adattarlo ad un contesto cinematografico gli sono state dedicate alcune battute un po’ sorprendenti, finora utilizzate solo in “gergo fan-made”, ci riferiamo a quella sopracitata presente nel penultimo trailer in inglese (“Get me the hell out of here!”), che, pur non essendo una parolaccia, risulta davvero sorprendente detta da Pikachu, e a una molto più recente, ovvero “Mother of Arceus…”, pronunciata quando una ragazza gli gratta il mento – ovviamente ci rendiamo conto che la seconda battuta, rispetto alla prima, riesce molto meglio a sembrare una semplice gag senza alcuna importanza, ma ci tenevamo a mostrare tutto ciò che ci sembrasse di un certo conto.

L’ultimo dettaglio che ci lascia dei dubbi è quella che può essere un mancato allineamento con il cast del videogioco. Se la diversa caratterizzazione di Tim potrebbe essere attribuita ad un voler rendere il protagonista più realistico, risulta invece difficile capire come si collegheranno film e rispettiva (probabile) serie del videogioco, giacché anche la protagonista femminile ha nome e aspetto fisico leggermente diversi (Lucy nel film, Emilia nel gioco sia versione americana che italiana). Mentre un possibile nuovo personaggio (o altra possibile controparte non fedele al gioco) è il Detective Yoshida. Per quanto riguarda i nomi dei personaggi, le variazioni non sono una novità negli adattamenti live-action. A livello di trama invece, molti momenti mostrati nei trailer del lungometraggio non sono presenti nel gioco, quindi rimane da capire se la trama del gioco andrà avanti, e come un eventuale nuovo titolo per console si potrà ricollegare al film.

In conclusione, “Pokémon: Detective Pikachu” è sicuramente un film dall’enorme potenziale e che farà parlare molto di sé una volta uscito, una pellicola che potrebbe rappresentare un passo avanti nella narrativa dei mostriciattoli tascabili, ma per capire quanto potrebbe distaccarsi dall’universo Pokémon che conosciamo, non ci resta che attendere l’imminente uscita.

Quale delle due strade pensate che questo film possa intraprendere? Fatecelo sapere con un commento qui sotto!

Di David Z 99

Appassionato da sempre alla serie Pokémon, mi sono avvicinato ai giochi per la prima volta con Verde Foglia e da allora non ho mai smesso, né con i giochi, né con la serie animata. Oltre ai fumetto, l'animazione, il disegno, mi dedico anche alla scrittura: che siano storie, pensieri, o anche recensioni. Entrando nello staff di Pokémon Times ho intenzione di proseguire proprio per quest'ultima strada, per scambiare opinioni con quanti più fan possibili del nostro brand preferito.

2 pensiero su “[NO SPOILER] Riflessioni pre-uscita: Detective Pikachu, successo assicurato o un prodotto troppo cinematografico?”
  1. Come dissi molto tempo fa, quando annunciarono proprio il film, è stata a mio parere una mossa intelligente basare la trama su questo spin-off e non partire subito in quella che poteva essere facilmente una trappola, ovvero cercare di adattare Rosso&Blu. In generale è difficile inserire le trame e storie dei videogiochi in un film, a prescindere che siano banali o meno, semplici o complesse, è facile infatti che il tutto appaia quantomeno frettoloso, e difficilmente il film ti potrebbe far “rivivere” quelle sensazioni. Un gioco si costruisce comunque in parecchie ore e “situazioni”, ed è difficile condensare e ricreare il tutto in un film che deve durare quelle due ore in media. Vedremo in caso come magari forse faranno il tutto, ma ripeto, intanto come primo film in live-action la scelta di partire con questa trama dello spin-off è secondo me azzeccata. E senza neanche sparare tutte le cartucce del potenziale del brand Pokémon (lotte, cattura, altri pokémon, ecc.)

    Anche perché, e qui arrivo al punto, Detective Pikachu è molto più malleabile ed adattabile al grande schermo, e come si è notato, si discosta infatti in molte cose dal videogioco, mantenendo però lo scheletro e l’idea di fondo di base della trama che q

  2. (continua) che qui non spoilero (non ho visto ancora ovviamente il film ma posso ben immaginare avendo finito il relativo gioco). Poco importa quindi se le indagini le fanno invece che per esempio in una grotta durante una lotta clandestina, o con dei greninja alle calcagna.

    Dal primo trailer mi sembra di capire che c’è un circuito “legale” di lotte pokémon (e sembrerebbe che Tim volesse fare l’allenatore) ma probabilmente ci potrebbero essere diversi requisiti stringenti per diventarlo (del resto se ci pensiamo in un mondo reale i pokémon potrebbero essere estremamente pericolosi)

    Il videogioco spin-off e il film, secondo me, semplicemente seguiranno due strade parallele, con i propri “cast” e vari rimandi. Sempre se faranno un seguito del videogioco, sebbene sia presumibile il finale sia aperto. Il bello del videogioco – ed immagino del film – è che inseriscono bene ed in maniera coerente molti pokémon provenienti da tutte le diverse generazioni.

    Il tono comunque mi sembra quello giusto. Che ci possano essere delle scene intense ci sta visto che il film rimane per l’appunto e nonostante tutto un live-action. Se per esempio un lanciafiamme di charizard su ash ne anneriva banalmente il volto con un po’ di fuliggine nella realtà invece….

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.