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Con l’episodio andato in onda la scorsa settimana in Giappone si è concluso il primo arco narrativo della serie Pokémon Esplorazioni, avente come fulcro la temibile Notte Oscura.
Durante questa avventura abbiamo avuto modo di vedere all’opera molti personaggi cardine dei giochi Spada e Scudo, come l’imbattuto campione Dandel e l’enigmatico presidente Rose, oltre che visitare alcuni luoghi della regione di Galar verso i quali l’anime non si era ancora spinto.
In un tripudio di scoperte ed azione, quest’arco narrativo si è rivelato molto importante per la trama della serie, ma andiamo a scoprire insieme come si sono svolti i vari eventi.

Pokémon Esplorazioni – Capitolo Spada e Scudo: riassunto

La trama di questo arco narrativo scorre in due binari paralleli, in quanto si focalizza sui due percorsi separati di Ash e Goh, per poi congiungerli sul finale. I due amici infatti verranno separati quasi subito, appena giunti nella regione di Galar, svolgendo ruoli diversi ma ugualmente importanti per risolvere la gravissima crisi a cui la regione intera stava andando incontro.
Ash, come sempre impavido e coraggioso, affiancherà Dandel, l’invincibile campione, nella sua missione di calmare i Pokémon Dynamaxizzati che seminano il caos per le città; mentre Goh farà coppia con Sonia, per svelare il mistero dietro al mito della Notte Oscura e dell’eroe che si dice abbia sventato tale calamità in passato.
Per la prima volta troviamo i protagonisti divisi, ma per quanto inusuale, forse questo stratagemma era il migliore per riuscire a condensare così tanto materiale in così poco tempo e sicuramente esso ha pagato alla fine. In questo modo l’anime è riuscito ad alternare momenti d’azione ad altri più tecnici ed esplorativi, non mancando così di soddisfare una buona narrazione che non si perdesse in lunghi spiegoni e in battaglie troppo ridondanti, senza che nessuno di questi elementi togliesse spazio all’altro.

Concentriamoci per prima cosa sul percorso di Ash. Dopo essersi separato da Goh ed avere incontrato lo spirito di Zacian nel Bosco Assopito, l’allenatore di Biancavilla si è visto coinvolto suo malgrado nel caos provocato dagli innaturali fenomeni di dynamaxizzazione che stavano flagellando Galar da qualche tempo. Durante le prime puntate lo abbiamo visto affrontare questi Pokémon sbizzarriti insieme a Dandel, mostrandoci quanta fiducia il campione mondiale nutra per il giovane allenatore.
Non meno importante è il suo incontro con il presidente della Macro Cosmos, Rose; il quale, quasi a rimarcare una sottile ma sempre crescente somiglianza tra Ash e Dandel, gli offre la possibilità di sponsorizzarlo e di sostenerlo nella sua carriera di allenatore, come fece per il campione tempo addietro. Come era prevedibile da chiunque, il nostro eroe rifiuta l’offerta, preferendo inseguire i suoi sogni con le proprie forze. Il suo ruolo durante la prima parte di questa crisi è quasi unicamente legato alle lotte e alle battaglie contro i Pokémon fuori controllo, senza contribuire in maniera fondamentale alle scoperte a cui verranno a capo Goh e Sonia; per quanto possa sembrare una parte minore, il suo contributo è stato fondamentale per mostrare la grave situazione in cui vessava Galar, vessata da queste improvvise trasformazioni.

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Parlando di Goh la situazione si fa più articolata. Al contrario di Ash, infatti, il ragazzo di Aranciopoli, si troverà fiancheggiato da Sonia e con questa improvvisata compagna dovrà far luce sui misteri che riguardano la Notte Oscura. Molte delle spiegazioni che ci venivano date durante tutto l’arco della trama del gioco, Goh le affronta in poco più di tre episodi, rivelando molta sagacia ed intuito. Seguendo i suoi passi ci ritroveremo in luoghi cardine della trama del gioco, come il Geoglifo di Turfield o il murale di Latermore. Proprio visitando il primo, Goh ricollegherà una parte dell’opera a l’evento atmosferico a cui assistette quando incontrò Lugia nel secondo episodio della serie, suggerendo che la calamità nota come Notte Oscura potrebbe essere causata da un Pokémon leggendario. Durante il tragitto verso la casa della professoressa Flora, Goh e Sonia si interrogano sul significato dei quattro affreschi che raffigurano la Notte Oscura, accorgendosi che gli eroi raffigurati sono ben due e non uno solo, come simboleggiava la statua nello stadio di Goalwick.
Arrivati a casa della nonna di Sonia, questa fornirà a Goh un Polsino Dynamax, ricavato da una Desiostella caduta ai piedi del giovane non appena arrivato. Ed è grazie ad esso che riuscirà a combattere ad armi pari con uno degli sgherri di Rose, incaricato di bloccare le ricerche di Sonia. Nella loro prima battaglia Dynamax, Goh e Raboot ne usciranno trionfanti, ma come conseguenza della battaglia verrà distrutto il murale di Latermore (in quando la lotta si era disputata nella piazzetta adiacente). Il crollo del muro rivela la presenza di alcune statue raffiguranti Zacian e Zamazenta, insieme a due eroi loro compagni. Goh riconosce immediatamente uno dei due come il suo aggressore intangibile del Bosco Assopito, capendo che la chiave per sventare la minaccia sono proprio queste due creature.
Dopo essersi recato nel Bosco Assopito con Sonia, incontra gli spiriti dei due Pokémon che lo guidarono fino all’altare nel cuore della foresta, dove il ragazzo raccoglie lo scudo e la spada rovinati, che chi ha giocato il gioco conoscerà molto bene.

Da qui le azioni dei due protagonisti tornano ad incrociarsi. Infatti, il Pokémon leggendario Eternatus riesce a rompere il bozzolo artificiale dentro il quale Rose lo teneva rinchiuso. Fuggito dai laboratori situati sotto lo stadio di Knuckleburgh, Eternatus comincerà un’aspra lotta contro Dandel, mentre all’interno dello stadio Ash dovrà vedersela con Rose e Goh, arrivato per condividere le informazioni ottenute, affronterà Olive.
I due amici incontreranno non poche difficoltà contro gli avversari, ma la miracolosa evoluzione di Riolu per Ash e Raboot per Goh, riuscirà a toglierli d’impiccio e li farà trionfare. Con rispettivamente Lucario e Cinderace al loro fianco, Ash e Goh raggiungeranno Dandel in cima allo stadio, ma il tentativo di cattura da parte di quest’ultimo fallirà, obbligando i due giovani a combattere in prima linea contro l’iracondo Pokémon.
Eternatus attiverà la sua forma Gigamax, riuscendo a mettere in seria difficoltà Pikachu e i due neo evoluti Pokémon, ma proprio mentre la situazione sembrava ormai disperata, l’accorato appello dei due eroi riesce a richiamare sul campo di battaglia Zacian e Zamazenta. Ricongiuntisi con le proprie armi, i due leggendari si trasformano nella loro forma Eroica, collaborando con i ragazzi e riuscendo a sconfiggere finalmente Eternatus. Goh e Ash lanceranno una sfera che catturerà definitivamente il gigantesco Pokémon, mettendo fine alla crisi di Galar.

Pokémon Esplorazioni – Capitolo Spada e Scudo: approfondimenti sui personaggi

Questo era un po’ il riassunto dell’intero arco narrativo dedicato alla Notte Oscura, ma vediamo ora più nel dettaglio quali chicche ci ha riservato:
Primo tra tutti il ruolo che Ash e Goh hanno ricoperto nella faccenda, andando a prendere il posto di Victor/Gloria (i protagonisti di SS) e del loro rivale Hop. Ai due è stato conferito il titolo di Eroi della Leggenda, riuscendo a risvegliare i due Pokémon leggendari e a lottare al loro fianco. Anche se non abbiamo potuto apprezzare la loro collaborazione come quella di una vera squadra, ma piuttosto quella di semplici alleati situazionali, possiamo già ora prevedere che Zacian e Zamazenta avranno un ruolo più ampio in futuro. Da quello che abbiamo potuto notare sembra che Ash sia legato al primo, quindi alla spada, mentre Goh al secondo e di conseguenza allo scudo. Questa associazione probabilmente nasce per il semplice fatto che nella nomenclatura “Spada e Scudo”, la versione Spada sia la prima ad essere nominata e quindi è facilmente associabile ad Ash, il protagonista principale della serie. Una cosa non molto diversa era stata fatta anche con Sole e Luna, dove tra Lunala e Solgaleo, si era preferito far legare Ash con quest’ultimo. Anche da un punto di vista cromatico c’è una conferma: Ash, sia nel vestiario che negli sfondi nelle opening, è caratterizzato da una forte presenza del colore blu, al contrario il colore chiave di Goh è il rosso, presente nel suo outfit, nei suoi colpi di sole tra i capelli e anche nelle opening.

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Se vogliamo fare un parallelismo più legato ai personaggi e alla loro caratterizzazione, di certo la spada, uno strumento d’attacco, è più affine ad Ash, sempre pronto ad accettare nuove sfide. La sua indole combattiva si sposa perfettamente con la simbologia che quell’arma porta con sé, e allo stesso modo Goh, molto più riflessivo dell’amico, condivide molte caratteristiche con lo scudo. Goh non è interessato alle lotte e spesso svolge una funzione di supporto per Ash, esattamente come uno scudo farebbe durante una battaglia.

Parlando degli altri personaggi protagonisti, personalmente, si predentano dei possibili alti e bassi:
Dandel: è sicuramente il personaggio meglio caratterizzato e utilizzato in questa saga; l’aver già avuto modo di conoscerlo nei precedenti episodi ci ha dato modo di apprezzare ancora di più le sue gesta e le sue motivazioni che lo spingono a proteggere Galar. In questi episodi abbiamo potuto assaporare la sua determinazione nel proteggere le vite di tutti, mostrandoci quanto egli sia una campione dentro il campo lotta quanto fuori.

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Sonia: purtroppo lei è forse il punto debole dell’intera vicenda. Chi ha giocato ai giochi sa perfettamente quanto la sua figura sia importantissima per la comprensione della trama videoludica e per scoprire le vere origini del mito della Notte Oscura. In questi episodi si è deciso di affiancarla a Goh, il quale però ha soffiato buona parte del merito delle scoperte alla scienziata in erba, lasciando la povera Sonia con un pugno di mosche in mano per quanto riguarda il merito effettivo della risoluzione finale. Si potrebbe dire che il suo merito più grande sia stato fare da autista a Goh, portandolo a visitare i luoghi chiave, ma senza mai produrre qualche risultato concreto. Ragion per cui, vederla diventare una ricercatrice a tutti gli effetti sul finale, non ha l’impatto che ha nei giochi, dove invece vediamo la maturazione ultima del personaggio.

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Il presidente Rose: la sua figura di spicco nei videogiochi è stata assai ridimensionata nella serie animata, risultando forse il maggior difetto di questo personaggio. Prima di questo arco narrativo il buon presidente aveva già avuto l’onore di fare una semplice comparsata, ma senza nemmeno un ruolo parlato. Ciò ha minato l’impatto che il suo ruolo da cattivo poteva invece offrire se gli fosse stata data la possibilità di mostrarsi più spesso e di sviscerare meglio la sua personalità per poi rivelare come colpo di scena il suo essere il cattivo della situazione. Ma non tutti i mali vengono per nuocere e anche se quanto appena detto è veritiero va comunque ammesso che la sua figura di malvagio viene svolta in maniera dignitosa. A differenza della sua controparte videoludica, questa versione di Rose è stata riadattata per non risultare fuori luogo per l’anime. La sua caratterizzazione, anche se può sembrare un ossimoro, non ha mancato di essere approfondita, malgrado i tagli. L’anime ci rende partecipi di un suo ricordo, nel quale narra di come suo padre, un diligente minatore, sia presumibilmente venuto a mancare in un crollo minerario. La sua intenzione di fornire un’eterna energia a Galar si può dunque ricercare in questo evento, perdere prematuramente il padre che lavorava per portare energia nelle case di tutti, ha spinto Rose a voler trasformare Galar in una regione la cui luce sia duratura nei secoli, ripagando così il padre del suo sacrificio. Potremo dunque definire Rose un personaggio grigio, che pur avendo dei buoni propositi ha agito in maniera troppo cinica, non pensando ai vari danni che avrebbe potuto causare e alle vite che avrebbe rovinato, ritenendo che il fine ultimo giustifichi sempre i mezzi.

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Laburno e Olive: spendiamo un paio di parole anche per questi due personaggi che in fin dei conti non hanno svolto chissà quale ruolo all’interno della vicenda. Il primo è letteralmente stato il protettore di Sonia mentre la lotta con Eternatus era in corso, sbaragliando i tirapiedi di Rose e mostrandoci un inaspettato senso di giustizia e di dovere, dandosi da fare per proteggere la sua palestra e la ragazza in questione. Olive ha svolto un ruolo di mero ostacolo per Goh, impegnandolo in una lotta durante la quale lo starter del ragazzo si è evoluto nella sua forma finale. Possiamo darle il merito di aver spinto codesto Pokémon all’evoluzione, permettendoci di ammirare Goh impegnato in una lotta seria che non avesse a che fare con Pokémon da catturare.

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Pokémon Esplorazioni – Capitolo Spada e Scudo: differenze e analogie tra videogioco e anime

Come è facile immaginare, riassumere la trama di un intero titolo videoludico in quattro episodi porta a delle modifiche molto marcate della stessa, alcune in meglio ed altre in peggio.
La prima differenza sostanziale è il piano del presidente Rose. Nell’anime come nel gioco, quest’uomo è intenzionato a scatenare la Notte Oscura, rappresentata da Eternatus, per permettere a Dandel di catturarlo, controllarlo e produrre così infinita energia per la regione di Galar. La differenza sta nell’attuazione del piano. Nel gioco era il presidente stesso ad innescare il processo delle Notte Oscura e a perdere il controllo dell’energia, bloccando la finale della Lega Pokémon e obbligando il giocatore e Dandel a correre in suo aiuto. Questo nell’anime non avviene, anzi, sembra che Eternatus fugga senza che Rose faccia nulla, l’unico aiuto che dà al Pokémon Drago/Veleno è non ostacolare la sua liberazione. A nostro avviso questo cambiamento nell’anime giova alla figura del presidente Rose: nel gioco la sua discesa verso la “malvagità” è assai brusca e non avvalorata da grandi spiegazioni o motivazioni che ti portino a capire quali siano i suoi reali scopi. Nell’anime invece viene reso chiaro fin da subito che costui è un personaggio che Ash e Goh andranno ad affrontare, così facendo si perde sicuramente l’effetto sorpresa, ma d’altro canto ciò contribuisce a definirlo meglio.

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Un’altra differenza la troviamo nel crollo del murale di Latermore. Nel gioco è il nostro rivale Beet, grazie al Copperajah di Rose, a provocare intenzionalmente la distruzione dell’opera d’arte per trovare delle Desiostelle. Non essendo presente questo personaggio, l’onore è spettato a Goh e Raboot, che accidentalmente distruggono la parete durante una battaglia Dynamax. Per quanto la differenza sia molto grande, trovo che il senso della scoperta non cambi, alla fine in entrambe le versioni il ritrovamento delle statue celate è stato dettato da un caso fortuito, uno indotto intenzionalmente ma per uno scopo diverso e l’altro prodotto da un evento casuale.
Un’altra differenza che si collega direttamente all’ultima è la totale mancanza della maggior parte del cast di personaggi presenti nei giochi. Tutti i rivali, Ginepro e anche la Macro Cosmos come organizzazione sono stati completamente omessi, a favore del coinvolgimento più spiccato di Ash e Goh. Questa è una differenza che nelle precedenti stagioni non si era ravvisata, in quanto in DP, BW, XY e SL ogni trama legata al team malvagio e ai leggendari principali della generazione, aveva sempre visto i personaggi chiave dei giochi presenti anche nell’anime, anche se con ruoli magari diversi. In questo arco narrativo, oltre a Rose e Olive dalla parte degli antagonisti e Dandel e Sonia (la cui rilevanza è stata sensibilmente ridotta) dalla parte dei protagonisti non abbiamo visto all’opera altri personaggi del gioco.

Pokémon Esplorazioni – Capitolo Spada e Scudo: considerazioni finali

Veniamo alle considerazioni finali e alle prospettive future che questa avventura potrebbe aprire.
Senza dubbio questi quattro episodi sono stati emozionanti e colmi di situazioni interessanti che hanno saputo rendere giustizia alla trama dei giochi. La pecca che più si può recriminare a questo arco narrativo è probabilmente la fretta nell’essere messo in scena e l’assente preparazione che ha portato ad esso nel corso della serie. Molti personaggi avrebbero potuto dare assai di più se fossero stati esplorati un minimo durante il corso delle precedenti puntate e anche la trama ne avrebbe guadagnato se ci fossero stati vari indizi sparsi che preannunciavano l’arrivo della Notte Oscura. Per quanto appassionante, questa trama nasce di punto in bianco e nello stesso modo sembra concludersi, ma per – eventualmente – criticarla su questo punto bisognerà aspettare di vedere come si evolverà la trama da ora in poi (o se almeno comincerà ad esserci una parvenza di essa).
La storia di Rose e di Eternatus non sembra essere destinata a finire qui, il presidente infatti è scomparso dopo il risolvimento della faccenda, lasciandoci presagire un suo ritorno futuro, magari per liberare nuovamente il Pokémon Gigante, ora rinchiuso in una sfera.

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Avendo concluso la trama principale dei giochi nei primi 50 episodi è facile pensare che i produttori stiano pensando di seguire il modello di Sole e Luna, nel quale li eventi di Samina e Nihilego venivano risolti più o meno entro lo stesso lasso di episodi. Perciò è possibile che vogliano proporci una trama diversa ad ogni blocco di 40/50 episodi, attingendo probabilmente dai DLC, ma creando qualche storia inedita grazie alla libertà di cui l’anime gode.
Riteniamo probabile, se non certo, che i due leggendari avranno una parte fondamentale anche negli archi narrativi futuri, stringendo un vero legame con Ash e Goh, anche se è molto difficile che questi possano catturarli come accade nei giochi e nonostante l’obbiettivo del giovane di Aranciopoli sia proprio catturarli tutti.

Una considerazione interessante sul futuro di uno dei protagonisti ce lo fornisce un dialogo tra Sonia e Goh. La ragazza pel di carota afferma di voler diventare una ricercatrice a tutti gli effetti, con Goh che le risponde dicendo il suo di obbiettivo: ovvero catturare ogni Pokémon e farsi strada verso Mew. Ed è proprio in quel momento, dopo aver lodato la grinta del giovane, Sonia dichiara che Goh sarebbe un ottimo ricercatore di Pokémon. Il ragazzo non nega questa possibilità, aggiungendo solo che prima è intenzionato a raggiungere il suo obiettivo.

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Se analizziamo la situazione scopriamo che l’affermazione di Sonia potrebbe rivelarsi un indizio che gli scrittori hanno seminato per far sbocciare verso il finale della serie questo desiderio in Goh, ovvero di intraprendere la via della ricerca. Nulla impedirebbe a quest’ultimo di diventare l’assistente di Sonia, prendendo il posto che l’assenza di Hop sta lasciando vacante. Tra tutte le possibili strade che il personaggio potrebbe prendere questa è senza dubbio una delle più plausibili, dopotutto Goh ci è sempre stato presentato come una persona molto teorica e scrupolosa nell’imparare e migliorarsi sotto l’aspetto del sapere.
Per ora questa resta una congettura e solo il tempo saprà darci ragione o smentirci.

Per questo approfondimento è tutto, speriamo sia stato di vostro gradimento e vi ringraziamo per la lettura! Voi avete seguito questi episodi? Come vi sono sembrati? Diteci la vostra con un commento!

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9 pensiero su “Pokémon Esplorazioni – Capitolo Spada e Scudo: approfondimenti e differenze tra videogiochi e la serie animata”
  1. Voglio dire la mia in maniera più personale su un paio di faccende che non ho trattato in quest’articolo.

    La prima è un ennesimo parallelismo tra Goh e Sonia che mi sento stupido ad essermene accorto ad articolo già consegnato (purtroppo nessuno è perfetto). Esso sta nel momento di massima introspezione della ragazza, quando spiega di come lei e Dandel fossero molto uniti sia come amici che come compagni di avventura, ma poco a poco il ragazzo è diventato così bravo nelle lotte che il divario tra loro è diventato incolmabile. Questo è ciò che l’ha spinta a diventare una ricercatrice, mollando una possibile carriera da allenatrice.
    Ora, per quanto Goh non mostri chissà quale complesso di inferiorità verso Ash, io ci ho visto molto di entrambi in questo racconto; con ovviamente Goh al posto di Sonia e Ash al posto di Dandel. Non a caso i due protagonisti sono stati affiancati proprio da questi due personaggi, e guarda caso entrambi hanno delle somiglianze con loro non indifferenti. Tra i due Ash sicuramente quello più esperto nella lotta, tanto ad essere tranquillamente considerato un prodigio oramai, mentre Goh è quello più “studiato”, diciamo così. Io ci metto la mano sul fuoco che quando la serie terminerà, per togliere Goh dal cast, lo manderanno a fare il ricercatore con Sonia. Credo che ormai ogni elemento conduca in quella precisa direzione per il ragazzo di Aranciopoli.

    Il secondo punto che volevo affrontare, che nell’articolo non ho potuto in quanto l’ho scritto parlando a nome del sito e questa è un mio parere molto personale, è la totale mancanza d’impatto che i due leggendari hanno avuto nel corso della storia (sia anime che videoludica).
    Mi spiego: io non ho visto alcuna connessione effettiva tra i due protagonisti e le due bestie leggendarie, se non quelle puramente tecniche che ho scritto nell’articolo. In quanto trovo che questi due leggendari non siano per nulla portatori di un concetto che si possa associare in maniera caratteriale a chicchessia. La spada e lo scudo sono due oggetti simbolici, ma deve esserci un concetto a creare questo legame emblematico e a far legare il simbolo al suo possessore. Dire che Ash è legato alla spada, secondo me, non vuol dir nulla. Perché essa da sola è una semplice arma, che non ha alcun valore mistico o spirituale. Parlo della spada ma mi riferisco anche allo scudo ovviamente.
    Questi due leggendari non sono legati a un concetto effettivo, non sono rappresentanti di qualche forza della natura o portatori di qualche elemento legato alla natura dell’uomo (come la ricerca della verità assoluta o il perseguimento dei propri ideali), ma sono associati a due armi in quanto tali, senza che esse abbiano un significato più profondo. Se mi avessero spiegato che i due Pokémon rappresentano i due lati di un guerriero: ovvero il coraggio e l’ardimento in battaglia, rappresentati dalla spada atta a combattere; e la generosità e amore, rappresentati da uno scuda atto a proteggere; allora mi sarei fatto andare benissimo questa associazione con le armi, in quanto non erano le armi in sé a rappresentarli, ma bensì i valori da loro incarnate, per quanto sarebbero stati comunque valori molto terreni e troppo legati all’artificio umano. Ma così non è, né nel gioco né nell’anime.
    Cioè, perché nel gioco Hop ottiene lo scudo/spada e non l’altro; Hop è sempre lo stesso in tutte e due le versione, eppure pur restando uguale in una versione ha uno e nell’altra versione ha l’altro. E questo è forse l’esempio più lampante dell’inconsistenza concettuale di questo duo di leggendari, ovvero che si legano a noi perché sì, senza che dimostriamo nulla o senza che Ash e Goh dimostrino nulla di effettivamente degno per essere riconosciuti come eroi.
    Per fare un altro esempio: N. In NB, N ha una caratterizzazione tale che a seconda dell’interpretazione della versione che stai giocando, la sua alleanza con Zekrom e Reshiram ha perfettamente senso. Il suo scopo di liberare i Pokémon e di renderli liberi rispecchia sia la tenacia di qualcuno forte abbastanza da portare avanti i proprio ideali (Zekrom) tanto quando la ricerca della verità, per capire se quella sia la strada giusta per umani e Pokémon (Reshiram). Con Zacina e Zamazenta tutto ciò non c’è, in quanto veniamo scelti noi perché siamo i protagonisti e basta, il legame che creiamo con loro non è rafforzato da nulla al di là del nome della versione che stiamo giocando.
    E così anche con Ash e Goh. Certo Ash combatte e quindi una spada è molto affine a lui, ma siamo davvero passati dal dover dimostrare di avere la virtù prescelta dal leggendario per allearsi con lui a “tu lotti e quindi hai la spada”? E’ veramente diventata così spicciola la relazione tra umani e leggendari?
    Senza contare che se con Ash almeno la spada ha un minimo di senso, con Goh lo scudo non ci azzecca nulla. Il suo obbiettivo non ha nulla a che fare con ogni possibile simbologia che lo scudo potrebbe portare con sé (anche se come ho detto, in questo caso non ce n’è alcuna), e la sua relazione con Zamazenta mi sa tanto di “Eh oh, Zacian l’abbiamo dato ad Ash, te pigliati questo!”. Anche perché Goh come personaggio lo vediamo sempre estroverso, irruento (più di Ash a volte), sempre voglioso di mettersi in gioco e di fare nuove esperienze… comportamenti che, anche tirando la spiegazioni al limite, non sono per nulla affini allo scudo.

  2. Tranquillo e poi non c’è problema! Sempre meglio approfondire nei commenti così possiamo ampliare con le nostre opinioni 😉

    Per quanto riguarda la connessione con i Leggendari sì, diciamo che riflette proprio la mancanza di profondità che c’è nei giochi, però magari ci sta anche. Forse meglio così, senza spiegazioni forzate, che con collegamenti e spiegazioni banali. Alla fine sono solo strumenti della “leggenda” che dovevano usare per forza, utili solo a dare poteri.

    Sono d’accordissimo anche per quanto riguarda Goh, il suo obiettivo è ovvio che finirebbe col diventare infinito come per Ash, per cui è probabile che il personaggio evolverà e verso fine serie vorrà diventare ricercatore. Come ben dici ci starebbe benissimo date le sue capacità di osservazione e deduzione! Sarebbe un’ottima scelta per dargli un obiettivo più definito a fine serie.

  3. Ciao ragazzi, mi avete battuto sul tempo!
    Stavo programmando io stesso un resoconto di questo arco, anche se poi non ce l’ho fatta. Credo che in futuro dovremmo trovare il modo di accordarci più spesso su queste cose: già in passato è capitato che due miei scritti (nuova sigla e JN34) venissero presi in mano da FireForceXY o addirittura sotituiti del tutto da lui, e in particolare adesso devo dire che ciò mi ha lasciato in bocca una certa amarezza – avevo già l’intera bozza praticamente, dovevo solo fare Copia/Incolla e qualche aggiustamento per meglio strutturare il tutto.
    Ma noto che hai avuto l’idea di riassumere pure la trama generale prima di passare all’analisi, cosa che io non avevo in mente.
    Comunque condivido gran parte delle affermazioni qui presenti, in particolare partendo dal ruolo di Ash e Goh. La serie di Esplorazioni Pokémon si sofferma sostanzialmente su viaggio, scoperta e legami, tematiche che costituiscono contemporaneamente il fulcro degli originali SpSc (tra la leggenda degli eroi e le varie storie condotte dai personaggi principali) e che possiamo vedere, all’interno dell’anime, nei tre doppi appuntamenti precedenti la Notte Oscura: l’introduzione al Dynamax gioca sulla scoperta, ed è stata focalizzata su Goh, laddove seconda e terza coppia di puntate hanno avuto modo di sviluppare dapprima solo Ash e poi entrambi; in parole povere, l’ottava generazione appare fortemente connessa alla caratterizzazione dei due protagonisti, e da qui, dopo una graduale ma costante presa di posizione di Galar all’interno della storia, si è arrivati alla realizzazione di un arco dove la narrazione è divisa in due sottotrame che proseguono parallelamente, sino al momento in cui convergeranno.
    Momento rappresentato dall’evoluzione di Riolu e Raboot, che fino ad allora avevano seguito percorsi differenti ma adesso si trovano in situazioni eguali, e al quale segue la perfetta conclusione tra Zacian, Zamazenta e la doppia cattura di Eternatus.
    Tra giochi e anime non era mai capitato di assistere a un tale approccio narrativo, e lo apprezzo molto: mentre Ash interviene direttamente nei momenti cruciali con coraggio e volontà, avvicinandosi alle macchinazioni di Rose e cercando di contrastarlo, Goh si rivela la mente e scopre il quadro completo della storia di Galar; le loro qualità distintive emergono chiaramente, dimostrando perché i due costituiscano il nucleo della serie e riflettendo la complementarità della Spada e dello Scudo.

    Ciò mi porta a un altro aspetto degno di nota, ossia la gestione delle sottotrame.
    Nonostante il ritmo effettivamente veloce, la maggior parte delle sequenze narrative e dialogiche scorre senza problemi proprio perché a esse viene dedicato pressappoco lo stesso ammontare di tempo; se ad onor del vero le poche scene d’azione e le sopracitate evoluzioni appaiono inserite in lassi di tempo minuscoli, non dando purtroppo l’impatto che qualcuno si aspetterebbe, la storia non perde di vista le proprie priorità e scorre senza intoppi: posto che l’obbiettivo della trama consiste nello scoprire e fermare la Notte Oscura, il funzionamento delle particelle Galar e dei Punti Energetici risulta chiarissimo, così come le parti della leggenda dell’eroe e la battaglia finale non danno l’impressione di venire accelerate.
    Ma per quanto la trama in sé venga orchestrata solidamente, purtroppo mi permetto di dire che hai saltato dei grossi difetti. Tanto per iniziare, l’incipit è estremamente incoerente con quanto viene detto avanzando nella trama: se Galar è l’unico posto dove può verificarsi il fenomeno Dynamax, come può il Polsino del protagonista subire l’influenza di Eternatus sino alla regione di Kanto?

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    Alcuni mi hanno suggerito che, essendo Eternatus costituito da Desiostelle, le quali sono in grado di attirare a sé particelle Galar, tutto torna; e in teoria dovrebbe essere così, ma resta il fatto che una spiegazione diretta non l’abbiamo avuta proprio: sembra soltanto una forzatura eseguita per spingere i due protagonisti a viaggiare, quando si sarebbe potuta trovare una ragione più logica per introdurre ai casi recenti di Dynamaxizzazione; perlopiù, l’intera questione non ha avuto alcuna rilevanza alla fine (essendo che Ash non ha più tirato fuori il suo Polsino Dynamax), quindi non c’è granché da dire.
    Altro dettaglio che salta all’occhio è come l’apparizione di Eternatus in cielo non riceva chiarimenti.

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    Esattamente, quand’è che Rose ci ha messo le mani sopra?
    E più importante, se Eternatus non è mai stato sottoterra, da dove viene l’energia che si trova presso i Punti Energetici?
    L’ultima puntata termina con la consapevolezza che il Presidente della Macro Cosmos è fuggito, quindi è possibile che questi ultimi dettagli siano stati lasciati in sospeso per futuri episodi; ma considerato che questa era la Notte Oscura dopotutto, e che finora la lore era stata spiegata molto bene, mi spiace sia stato sacrificato un pezzo di trama.
    Infine, c’è la scena della cattura di cui sopra: dotata di una certa funzione narrativa, sì, ma non tanto logica non appena ti rendi conto del fatto che nessuno dei due Allenatori aveva un Polsino Dynamax né vi erano particelle di Galar attorno – e quindi la Ball non si sarebbe dovuta gigantificare.

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    Medesimi pensieri pure per Sonia e Rose, anche se devo dire che posso comprendere il perché quest’ultimo sia stato introdotto e sviluppato pienamente SOLO durante questo arco. Per quanto sia effettivamente debole la sua presentazione, svelante fin dall’inizio il ruolo di cattivo, contemporaneamente bisogna considerare il format autoconclusivo di questa serie: potrebbe essere che, dovendo la saga essere vista da un pubblico vasto (inclusi gli ultimi arrivati, che non accendono mai la TV per guardare Pokémon a meno che non vengano adattate specifiche storie dei giochi), era meglio ridurre al minimo sufficiente il build up; tutto quello che bisognava sapere delle precedenti puntate, in merito alla Notte Oscura e Sonia, è stato riassunto in un singolo flashback senza creare alcun problema.
    E c’è da dire che la serie viene vista da chi, come noi, ha già giocato ai giochi e quindi è a conoscenza del ruolo di Rose come cattivo. Sarebbe stato inutile tirare per le lunghe la sua caratterizzazione.
    Sostanzialmente un adattamento del villain niente male, sebbene nell’ultimo episodio potrebbero aver pigiato un po’ troppo il tasto sulla sua ossessione per Eternatus.

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    Ultimo ma non ultimo, devo dare credito all’anime per aver aggiustato delle piccole imperfezioni rispetto ai giochi, aggiungendo dettagli qua e là: in SpSc, Olive ostacola il giocatore quando in realtà questi sta semplicemente cercando il Campione per la finale, senza che ci sia un senso, laddove nella serie animata affronta Goh e manda i suoi scagnozzi per impedirgli di fermare indirettamente i piani di Rose (molto più logico); nei titoli per Switch Dandel afferma come “un misterioso potere di Eternatus gli abbia impedito di usare il Dynamax”, mentre qui osserviamo come la creatura effettivamente assorba particelle Galar per giungere alla propria forma finale (il ché fornisce pure una spiegazione sensata a come avvenga la trasformazione, invece di mostrarcela uguale al gioco); e se alcuni dettagli in merito all’antagonista risultavano poco chiari o forzati, qui ogni domanda trova risposta: una backstory che spiega la morte del padre, conferendogli una motivazione comprensibile da chiunque, il fatto che stavolta non dichiara il suo piano sul maxi-schermo “perché sì” e aspetti del suo obbiettivo e delle sue macchinazioni confermati al 100% – tipo il significato metaforico dei 1000 anni, o il ruolo di Dandel nella faccenda.

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  4. P.S: Capisco il discorso riguardo a una maggiore cura nel rapporto tra protagonisti e Leggendari, ma mi accontento dell’associazione che noi stessi siamo in grado di fare.
    Ash e Goh sono entrambi determinati e amano i Pokémon, ma la loro visione di quest’ultimi (e in generale il loro approccio alle situazioni) è agli antipodi: due facce della stessa medaglia, proprio come la Spada e lo Scudo.
    P.P.S: Considerato che la partecipazione all’arco della Notte Oscura non presenta necessariamente chissà quale influenza sulle loro storie, non mi dispiace nemmeno l’assenza di così tanti personaggi rispetto ai titoli originali.
    P.P.P.S: Non sono troppo sicuro riguardo a un futuro da Professore, perché in tal caso Goh risulterebbe troppo simile a Hop.

  5. Secondo me Ash e Goh non sono due facce della stessa medaglia ma bensì due facce di due medaglie diverse. Ash e Paul lo erano appunto, in quanto il percorso che seguivano era il medesimo ma i loro metodi erano agli antipodi, ma Ash e Goh direi proprio di no.
    In ogni caso trovo che questo collegamento tra loro e i leggendari sia davvero povero, se i due Pokémon fossero stati “Forchetta e Cucchiaio” il ragionamento sarebbe stato lo stesso. Proprio per questo dico che i duo di cani, e per conseguenza diretta anche il rapporto tra loro e protagonisti dell’anime o gioco che sia, è spicciolo e banale, non idoneo alla grandissima importanza che due leggendari dovrebbero avere nel mondo Pokémon. Tra l’altro, Ash e Goh non sono nemmeno così diversi da giustificare il fatto che uno prenda lo scudo e l’altro la spada, se non il semplice fatto che il primo è concentrato sulle lotte e il secondo no (non vedo alcun nesso tra catturare Pokémon e lo scudo come oggetto, al massimo una gabbia visto come li cattura senza criterio e legame ^_^).

    Solo perché diventerà l’assistente di Sonia non significa che Goh diventerà un Hop 2.0, il finale del personaggio non elimina tutto ciò che è stato prima della sua chiusura, perciò non vedo alcun pericolo di farlo troppo somigliante. Anzi, ha molto più senso che sia Goh a diventare assistente di Sonia che non Hop nel gioco.

  6. Sì, in effetti “due facce diverse” suona molto meglio per descriverli.
    Ripeto, condivido pienamente come (sia nei giochi che nell’anime) il collegamento tra Leggendari e protagonisti sia povero, ma almeno nell’anime è davvero possibile fare un’associazione, che credo tu stia sottovalutando. La serie ha spesso posto sull’accento su come a distinguere Ash e Goh non siano soltanto i loro differenti obbiettivi, ma più specificatamente personalità e visioni del mondo: forse entrambi lottano, sono ambiziosi e determinati, ma Ash è generalmente il più emotivo dei due; è colui che per primo si getta nella mischia e risolve direttamente i problemi, cosa che Goh inizialmente non faceva in quanto una persona maggiormente riflessiva.
    E anche quando l’uno ha iniziato a prendere esempio dall’altro, è rimasto un tipo chiaramente introverso, analitico e che preferisce pensare prima di agire.
    Tutto ciò culmina brillantemente in questo arco, dove ALLA FINE lottano insieme, ma per la maggior parte della storia seguono la propria strada: Ash, l’individuo che passa all’azione, incrocia la Spada Zacian e comprende cosa sta accadendo intervenendo concretamente nei casi di Pokémon incontrollati; Goh, maggiormente distaccato, incontra lo Scudo Zamazenta e cerca di risolvere il problema della Notte Oscura facendo ricerche in merito.
    Esattamente come due oggetti forgiati allo scopo di combattere le medesime battaglie, sebbene ricoprendo funzioni opposte, i due protagonisti affrontano il problema della Notte Oscura compiendo azione diverse, ma complementari: quello che l’uno non riesce a fare viene eseguito dall’altro, Ash scopre chi sta tirando le fila mentre Goh capisce maggiormente la natura dietro a questo storico disastro.
    Quando la vicenda giunge al culmine, i due sono ormai la Spada (che ha combattuto fisicamente sul campo) e lo Scudo (che ha risolto stando lontano dai conflitti interni) di Galar, e lottano con Zacian e Zamazenta. Di nuovo, un maggiore spazio al legame tra Allenatori e Leggendari sarebbe stato gradito, ma le cose funzionano lo stesso; l’anime esprime quel dualismo tra concetti che i giochi non erano in grado di mostrare, anche perchè (come tu stesso hai detto) Hop ottiene semplicemente il Pokémon opposto a seconda della versione, senza che ciò sia legato al suo personaggio.
    E alla fine della fiera, sappiamo grazie al recente poster che i Pokémon ritorneranno in futuro, quindi potrebbe esserci spazio.

    Hop, nel corso dell’avventura, dimostra un certo interesse per l’attività di Sonia, quindi la sua decisione finale non è poi tanto forzata. E in ogni caso, sintetizzando grosso modo la sua storia era quella di una persona che fallisce seguendo un percorso che pensa sia fatto apposta per lui, rendendosi tuttavia conto del contrario e provando a trovare una nuova strada; più volte lo vediamo dubitare di sé stesso in qualità di Allenatore, eppure guardare con interesse alle ricerche scentifiche di Sonia, fino alla scelta di divenire un apprendista nel suo Laboratorio.
    Ora, all’apparenza la cosa, con un tipo tanto studioso quanto Goh, potrebbe avere persino più senso di Hop, ma il mio problema è che in tal caso lo sviluppo dell’Allenatore di Aranciopoli risulterebbe prevedibile e “copiato” dai videogiochi, terminando in maniera aspra; ho sempre pensato, considerando le tematiche sociali affrontate attraverso il personaggio, che la fine dell’avventura di Goh dovrebbe concentrarsi più su come egli si sente riguardo alla possibilità di allontanarsi dai suoi unici amici, arrivando a capire che forse è il caso di partire allo scopo di conoscere e legare con altre persone, oltre che Pokémon.
    P.S: C’è un mio commento su questo articolo che dice, da tre giorni, “in attesa di approvazione”, e che non viene neanche mostrato. Sai niente al riguardo?

  7. Ciao @davidz99 ! Come sai di solito apprezzo quando siete voi stessi a propormi qualche articolo che avete intenzione di fare, perché credo sia giusto lasciarvi libera iniziativa, altre volte magari sono io che ve li propongo (in base anche ai vostri gusti / stili di scrittura, come ad esempio ti ho proposto un prossimo articolo pochi giorni fa su Facebook). In questi casi che hai ricordato credo ne avevamo già parlato, Fireforce si era proposto di farli prima e credo sia giusto utilizzare questo metodo, ogni volta che hai un’idea basta che mi scrivi per tempo così siamo tutti organizzati 🙂
    Capisco sia frustante ma dopotutto siete in due per lo stesso argomento ed entrambi bravissimi, quindi cercheremo di organizzarci 😉
    Per questo articolo avevo anche notato dopo la tua bozza, ma almeno la versione online presentava solo la breve introduzione iniziale, per i due precedenti invece li avevate comunque scritti in contemporanea e quindi mi sono preso l’onere di cercare di unirli al meglio mettendo entrambe le vostre firme 😀
    Tuttavia mi fa piacere che hai aggiunto le tue osservazioni, come dico sempre è anche buono popolare i commenti in questo modo dato che la maggior parte degli utenti che ci leggono sul sito sono poco avvezzi al vecchio sistema di commenti “poco social” per i tempi moderni 😀
    Ottime osservazioni quelle che hai aggiunto, e che erano sfuggite alcune anche a me 🙂

  8. Io, con tutta onestà, Goh non lo vedo per nulla introverso o chiuso, anzi. Per quanto l’anime cerchi sempre di fartelo passare come un complessato, le sue azioni tradiscono sempre questo background presente solo nei flashback e praticamente mai nella timeline presente (salvo qualche sporadica frase a inizio serie).
    Ad ogni avventura è sempre pronto a mettersi in gioco, a provare nuove esperienze, talvolta è persino più scalmanato di Ash e soprattutto NON mostra mai evidenti problemi a socializzare, tutto il contrario. Lui vorrebbe essere un personaggio dal passato complicato e difficile, ma ciò non sembra avere influenza sulle sua azioni presenti, visto che mai lo abbiamo visto mostrare problemi a socializzare o a tuffarsi in nuove avventure, talvolta è proprio lui a spingere Ash dentro esse. L’unico problema psicologica che ha è la sua mania di dover completare il Pokédex in questa maniera da collezionista, ma oh, bisogna fare la marchetta ai giochi e quindi dobbiamo accettare questa completa distruzione dei precetti che l’anime aveva costruito in questi 22 anni, ma oltre a questo non vedo tutti questi problemi legati alla sua personalità.
    Questo per dire che la sua associazione allo Scudo, è completamente immotivata. O meglio, capisco il tuo ragionamento, ma esso si racchiude nel semplice concetto che essendo che Goh non è appassionato di lotte come Ash allora gli sta bene essere associato all’arma di difesa. Ma Goh non è mai stato un tipo sulla difensiva, mai! E’ sempre stato un ragazzo che andava all’attacco, talvolta in modo aggressivo e spregiudicato quando qualcuno gli si opponeva. Senza contare che anche il suo stile di lotta, creatosi solo con Cinderace, è prettamente offensivo e quasi non c’è menzione alcuna a strategia di difesa. Il fatto che lui sia la “mente” del duo, non giustifica la sua associazione allo scudo.
    Senza offesa, ma le tue teorie in merito le vedo molto come headcanon, cioè sono molto interessanti, ma non sono avvalorate da elementi concreti. Sono interpretazioni molto coerenti, ma pur sempre interpretazioni. Perché io potrei rigirarti la frittata dicendo “Ash ha combattuti per difendere la gente di Galar, andava a lui lo Scudo per via della protezione che ha offerto a tutti! Mentre a Goh andava la Spada perché con la sua arguzia he intrapreso un percorso verso la verità, falciando ogni difficoltà sul suo cammino!”. Capisci, non è come con Zekrom e Reshiram (il duo più affine) che quando un personaggio veniva associato a uno dei due era chiaro il motivo, sia nel gioco che soprattutto nei due film dedicati. Qui l’associazione nasce dal fatto che i due oggetti in questione sono opposti l’uno all’altro, poteva essere per l’appunto “Forchetta e cucchiaio”, “Lattina e Bottiglia” ecc. Hanno scelto due armi perché sono più evocative, certo, ma restano due oggetti fini a sé stessi, senza alcun concetto incarnato in essi. E Goh, per forza di cose, si sarebbe preso sempre il secondo del titolo, perché è così che lavora il brand di Pokémon (basta guardare i nome che danno ai protagonisti del manga La Grande Avventura, dove il protagonista ha sempre il nome delle prima versione a venire pronunciata nel titolo).
    Ora, non prenderlo come un attacco personale, e se ci sono andato pesante ti chiedo scusa, non è mia intenzione offendere o denigrare il pensiero di chicchessia. Forse il mio problema è che sui legami, quando vengono creati senza solide basi, io non riesco ad accontentarmi della interpretazione, che sia mia o di chiunque altro, soprattutto se io il legame non riesco a percepirlo. E qui ci sarebbe dovuto essere, come anche nei giochi, perché questi due leggendari sono fortemente legati alla figura dell’eroe che li accompagna, non sono entità sovrannaturali come i loro colleghi delle precedenti generazioni, loro ricercano una figura che possa coprire quel ruolo eroico. E secondo me qui hanno cannato! Poi, possono pure riapparire altre dieci volte, ma questa era la battaglia per salvare Galar, non era una trama secondaria, quindi è qui che si sarebbe dovuto formare tale legame e non solo da un punto di vista simbolico (ovvero limitarsi a mostrare la mera associazione tra protagonista e oggetti) ma con il Pokémon stesso. Cioè hanno creato un legame con la spada in quanto tale ma non con il Pokémon che la rappresenta.

  9. Ciao @davidz99 ! Il tuo commento dev’essere andato in richiesta di approvazione per via delle tante immagini, l’altro giorno stavamo commentando insieme in pratica, e avevo approvato il commento al tempo stesso 😉
    Comunque ragazzi tantissimi auguri di buon anno nuovo! 🙂

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